Incollo la descrizione copiata da Ibs
Nessun Paese è riuscito a distruggere le proprie istituzioni con tanta solerzia e tanto zelo come l'Inghilterra. Gli ultimi quindici anni sono stati segnati da classi dirigenti vuote e corrotte, dallo strapotere mediatico, da Grandi Fratelli e popolarità a ogni costo, da uno stile di vita dettato dal gossip e da una famiglia reale progressivamente sempre meno dignitosa e sempre più chiacchierata. Con uno stile vivace, crudo e ironico, Gaia Servadio raccoglie dati, avvenimenti, storie realmente accadute, mettendo a nudo le piaghe di una società ferita, colpita da mali simili a quelli che affliggono tutta Europa (e forse l'Italia in particolare): una burocrazia ipertrofica, l'aumento della disoccupazione, lo spreco di denaro pubblico, lo sfascio della sanità e dell'istruzione, una volta fiori all'occhiello del "sistema britannico". L'Inghilterra del senso dell'umorismo, del distacco, il Paese guida della ricostruzione nel secondo dopoguerra si ritrova oggi impoverito, deprivato di risorse e di speranza. A meno che i cittadini non ricostruiscano tutto quello che, da Margaret Thatcher a Tony Blair, è stato distrutto sotto i loro occhi: la tradizione, la cultura, la dignità, il senso dello Stato.
Sono brevi capitoli, si leggono abbastanza facilmente (qualcuno più qualcuno meno), interessante, con un punto di vista diverso da quello più diffuso (per esempio su Lady D., c'è una visione ben diversa da quella che conosciamo noi, o ancora i rapporti fra la famiglia reale e Hitler a me erano del tutto sconosciuti).
A tratti sembra proprio che parli dell'Italia!
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