La dieta senza dieta: "Flessibilità Comportamentale e Calo Ponderale"
Non è soltanto a causa dell'inerzia se le
relazioni umane si ripetono di volta in
volta, indescrivibilmente monotone e
prive di rinnovamento; è la timidezza
dinanzi a ogni sorta di esperienza nuova,
imprevedibile. (R.M. Rilke)
In genere funziona così: si inizia una dieta, ci si priva di qualsiasi cibo e per questo ci si sente frustrati e depressi. Per uscire dalla depressione si rompe la dieta, si mangia di tutto e ci si sente in colpa. Per espiare si ricomincia con una nuova dieta.
I tre autori di questo libro, attraverso una serie di studi, hanno messo a punto un programma di dimagrimento che prescinde dal cibo tout-court e affronta il problema da un altro punto di vista, quello di rompere la routine quotidiana.
Lo scopo è quello di scalfire la catena di consuetudini che allontanano e poi inesorabilmente avvicinano al frigo, rendendoci schiavi di una sorta di rapporto di amore-odio nei confronti di noi stessi e di tutto quello che ingeriamo.
Il metodo è ben dettagliato: quattro fasi, una settimana per ogni fase, con "ricette" del tipo "fate una passeggiata di quindici minuti e pensate al vostro futuro" oppure "cercate di essere più (o meno) conformisti".
Il programma sembra adatto a chi ha un rapporto particolarmente morboso con i propri pasti e molti chili da perdere piuttosto che a chi deve smaltire quel poco che lo separa dalla forma perfetta.
Comunque, seguire la "dieta senza dieta" è divertente e offre continui spunti di riflessione su se stessi, sul futuro e sul mondo, più o meno bello, che ci circonda. Attività sana, e forse più proficua della palestra...