"Il soccombente" è la storia di un odio profondo, alla Salieri e Mozart, tanto per capirci. Al Mozarteum di Salisburgo studiano pianoforte con il grande Horovicz tre giovani molto promettenti, destinatie a diventare dei grandi solisti internazionali. Però una delle promesse si è già realizzata, ha già superato il maestro. Si tratta di Elliot Gould, forse il pianista più grande del secolo scorso. La voce narrante è quella dell'invidia di chi si rende conto della differenza tra talento e genio, al punto da deformare negativamente tutta la realtà che lo circonda.
"I beati anni del castigo" è la storia di un'adolescenza e di un'amicizia quasi omosessuale vissuta in un collegio femminile. E' la storia di una giovinezza malata che sfocia nella follia.
Sono argomenti piuttosto tenebrosi, molto decadenti, come ho già segnalato, che a momenti possono anche risultare un po' sgradevoli.