impossibile per me non commentare...
perchè su questa schifezza ci ho fatto delle vere e proprie battaglie, perdendo anche per questo delle "amicizie" (detto molto ma molto tra virgolette).
La trilogia della 50 sfumature di colore variegate (il colore del sottoprodotto digestivo è variabile) non è soltanto una schifosa operazione commerciale, quindi teoricamente "etica nella sua immoralità", ma cosa molto più grave, è una bieca manipolazione dell'immaginario collettivo femminile.
Sembra innocua come una favola invece agisce nell'inconscio come "modello". Certo, non è che tutte sono "del mestiere" e capiscono al volo però... se pur ridotte ai minimi sindacali esperienza, educazione e consapevolezza di sè sarebbero in grado di neutralizzare all'istante la manipolazione.
In questo paese, gran parte del genere femminile risulta deculturato, dipendente psicologicamente più che economicamente (ed è dir tutto), succube del "modello maschile" che viene considerato dominante.
E una società come la nostra "apparentemente" libera dal punto di vista sessuale, "apparentemente" aperta e libertaria è "in sostanza" la più repressa e repressiva società sessuale mai pensata.
La femmina della trilogia è la rappresentazione di una donna-schiava, dipendente economicamente, affettivamente e psicologicamente, un modello femminile che non si ama ed ha gravissimi problemi di autostima ma che incontra l'eroe erotico per eccellenza. Un eroe ricco, intelligente con una fortissima personalità, che fa lo speculatore finanziario e che come tutti gli speculatori finanziari è notoriamente nobile d'animo, sensibile e compassionevole (come no!).
La passione erotica dell'eroe di ridurre in schiavitù la donna viene presentata come l'anticamera della "vera libertà sessuale femminile". Non si capisce se il modello di donna che viene presentato si eccita di più sessualmente di fronte alla ricchezza di lui o di fronte alla sottomissione data dalla frusta.
Ma la sessualità però è esattamente il contrario della schiavitù e del controllo, le donne sessualmente libere (qualsiasi sia il loro gusto) fantasticano solo su modelli erotici liberatori.
Apprezzare o fantasticare un "modello immaginario" di questo tipo comunica il senso della resa femminile,una donna che invece di rivendicare il proprio ruolo paritario e di persona, si realizza attraverso l'idea che il maschio ha di lei.
Senza contare poi che chi fantastica sulla propria schiavitù è prima di tutto nemico di se stesso.
Credo di aver argomentato a sufficienza tutto il mio disprezzo.