Amici, Amanti, cioccolato

Frapap
00venerdì 22 giugno 2007 19:53
Un libro strano, regalo di un'amica. Non ho capito se mi piace o no. Comunque si legge velocemente, la storia è un po' strana: una filosofa incontra per caso un trapiantato di cuore che vede un volto mai visto prima... che sia un ricordo del cuore che gli è stato donato. L'eroina si dà da fare per scoprirlo.
Il tutto con riflessioni sul cioccolato e l'Italia. Ve ne incollo qualqu'una (ho pensato a voi mentre le leggevo)

Sul cioccolato : [SM=x974280]
«Mi dispiace» si affrettò a dire Isabel. «Ho sempre tro-
vato gli abitanti di Aberdeen molto generosi.»
«Be', forse sì. Siamo generosi, nella nostra parsimonia. Comunque, in modica quantità il vino va bene. Invece, mi hanno imposto di rinunciare al cioccolato. Questa si che è un'impresa. Più ci penso, e più mi viene voglia.»
Isabel concordava. «Il cioccolato è al centro di grosse discussioni fìlosofìche. Ci dice molto sulle tentazioni e sull autocontrollo.» Ci pensò su un momento. Era davvero un argomento appassionante, il cioccolato, a pensarci bene. “sì” concluse, “il cioccolato è una dura prova vero?

Sulle italiane [SM=x974219]

Le zie italiane un tempo tendevano a essere grassocce e pettinate in modo improbabile, ma le cose erano cambiate, no? Adesso probabilmente erano slanciate, vestite alla moda, abbronzantissime…

Ancora sul cioccolato [SM=x974280]
Uno degli articoli sarebbe stato dedicato ai problemi morali del cioccolato: più ci pensavi maggiori diventavano gli spunti filosofici offerti da quell'alimento, che metteva a fuoco perfettamente la questione akrasia, ossia della debolezza della volontà. Se sappiamo che il cioccolato ci fa male - e per certi versi è così: per esempio, ci fa ingrassare - come mai finiamo per mangiarne troppo? C'è da pensare che sia un caso di volontà debole. Se mangiamo il cioccolato, però, dev'essere perché per siamo che sia nel nostro interesse: la volontà ci spinge a fare ciò che sappiamo ci arrecherà piacere. Quindi, la nostra volontà non è debole. Anzi, è decisamente forte, visto che ci invita a fare ciò che desideriamo davvero... e cioè strafogarci di cioccolato. Non era una questione semplice.

Sull'Italia

Il duce non amava farsi ritrarre nelle foto insieme a religiosi di qualsiasi genere. Perché mai?, si chiese Isabel. Sicuramente erano i sensi di colpa. Mussolini in tenuta da aviatore, giubbotto bianco e casco dello stesso colore, nell'abitacolo aperto di un aereo. Faceva finta di essere in grado di pilotare, mentre a guidare l'aereo era un vero pilota accucciato sul pavimento. Quando era entrato nella gabbia dei
leoni allo zoo di Roma, dimostrazione pubblica di coraggio, gli animali avevano ricevuto un sedativo: la tozza figura del dittatore non poteva suscitare in loro alcun appetito! Isabel sorrise leggendo la recensione. Quant'erano distanti da noi quei tempi. Per alcuni era storia antica, ma in realtà c'era solo una generazione di distanza: l'Italia non era ancora popolata di politici volgari e vanitosi, spesso colti in flagrante mentre infrangevano la legge? Eppure, come si faceva a non amare l'Italia e gli italiani, così umani, artefici di città tanto belle, che sapevano essere amici veri e leali. Se si fosse potuta scegliere la nazionalità, nell'anticamera della nascita, non si sarebbe stati tentati di diventare italiani?
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