Diario di scuola di Daniel Pennac

°Farfarella°
00martedì 15 luglio 2008 12:13
Questo saggio, un po' autobiografico ed un po' no, affronta il tema della scuola vista dagli alunni, in particolare di quelli svogliati ed un po' somari(termine passato di moda [SM=g27823]). Pennac dichiara di essere stato somaro anche lui e di averne provato dolore e senso di inadeguatezza. Poi compare il Pennac insegnante che mescola il racconto delle sue esperienze a riflessioni sulla pedagogia, sulle disfunzioni della famiglia e della scuola, sul bullismo, sulle riflessioni riguardo alle banlieu. L'Autore propone anche una pedagogia fondata sull'amore.

Mi sono ritrovata nella descrizione di alcune tipologie di studenti ed episodi e posso concludere dicendo che se Roma piange, Parigi non ride.

Ho apprezzato la gradevolezza spiritosa della scrittura e confesso di aver considerato il testo con interesse professionale. Comunque lo consiglio a chi ha interesse per questo genere di argomenti.
marblu1
00mercoledì 5 novembre 2008 15:40
Re:
Ti dirò: non mi è piaciuto.

Forse proprio perchè leggevo la presunzione di dettare regole di "buona didattica", quasi come se Pennac mi dicesse: Vedi...io sono stato somaro e quindi SO come comportarmi in una classe.

Ti dirò di più: NON L'HO FINITO! E questo per me è davvero un evento epocale. Mi era successo solo con Bevilacqua.

O sarà stato solo perchè l'ho letto dopo i tre libri di Carofiglio con l'avv Guerrieri (Testimone inconsapevole - Ad occhi chiusi -Ragionevoli dubbi) [SM=g27836] [SM=g27836]

garganna
00venerdì 7 novembre 2008 09:09
... anche io non lo ho finito ! lo ho trovato noioso e saccente, in alcune parti scontato.

Amo molto i "somari" e pur essendo stata sempre sulle medie altre (mio malgrado sono sempre riuscita bene [SM=g27834] ) conosco bene il senso di inadeguatezza legato al non riuscire ad essere come gli altri si aspettavano che io fossi.

Forse questo mi ha dato fastidio ???

Non so.. so solo che e' un libro che non so piu' nemmeno dove e' finito.

[SM=x974184]
°Farfarella°
00sabato 6 dicembre 2008 16:37
Leggo solo adesso
le vostre risposte e non ho potuto fare a meno di sorridere. Certo che ho notato in Pennac un certo tono didattico ed un po' saccente, ma
l'ho considerato un peccato veniale. Le tue osservazioni, Marblù, mi hanno ricordato un preside, anzi Il Preside (il migliore che abbia mai avuto [SM=g27836]), che sosteneva, sorridendo sornione, che gli insegnanti sono tutti convinti di essere gli unici a sapere come si fa ad insegnare [SM=g27828]

Garghi, neppure io sono mai stata "somara" e non me ne vergogno certo. Alcune parti del libro sono sicuramente scontate, perchè riflettono la realtà che abbiamo di fronte ogni giorno, praticamente uguali in Francia ed in Italia. La realtà descritta da Pennac potrebbe essere raccontata da qualsiasi docente con un po' di esperienza alle spalle. Confesso di aver sorriso di molte situazioni riportate perchè mi sono capitate praticamente uguali [SM=g27823]
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