di Daniel Pennac
"È così facile raccontare un romanzo. Qualche volta bastano tre parole"...
Questo disse lo stesso Pennac, eppure questa volta sono un pò in difficoltà.
Io non ho una gran passione per questo autore, confesso che diario di scuola l'ho abbandonato dopo poche pagine.
Non mi aveva "preso".
Ma questo libro...un pò diverso dai miei gusti (che pure spaziano abbastanza).
Il retro di copertina racconta di un giovane biondino ucciso da una vecchina tremolante che voleva aiutare ad attraversare la strada.
E tu pensi: povero biondino.
Poi leggi le prime 2 pagine, e avresti tenuto ferma la mano, a quella vecchina
Insomma...l'ho trovato un pò sorprendente.
Niente effetti speciali.
Niente trame mirabolanti.
Niente tono leggero-serio-umoristico...
La cosa che mi ha davvero colpito sono i personaggi.
Sono assurdi, bislacchi, improponibili...ma sembrano davvero reali.
Non ti piacciono e non ti dispiacciono, però vuoi sapere come va a finire.
Nota: questo è il secondo dei libri che compongono la trilogia del "ciclo Malaussène"