Domani... cerchiamo di fare le brave.
Lo dico a me per prima e poi a voi.
E fare le brave non vuol dire solo stare a dieta, ma cercare di dare il giusto significato a quello che stiamo facendo, ai risultati che stiamo ottenendo e a quello che NON stiamo ottenendo.
Sapete che mi è venuto in mente? Qualche anno fa, quando ancora insegnavo la disciplina, ho avuto delle classi splendide,
ragazzi che ancora ricordo con tantissimo affetto (con alcuni ho mantenuto i rapporti). Erano affettuosissimi, generosi, leali, ma attaccati ai voti in una maniera pazzesca!
Ed io per tutto l'anno non ho fatto altro che ripetere che LORO NON ERANO I VOTI RIPORTATI SUL REGISTRO, alti o bassi che fossero. Loro erano persone, per me meravigliose, che io ero costretta a valutare dal punto di vista del profitto, ma che per me, quel voto sul registro, dal punto di vista umano, aveva poca importanza.
Ero precaria e alla fine dell'anno piangemmo tutti.
L'anno dopo, la mia ex quarta, mi volle al pranzo dei 100 gg.
Mi dedicarono una canzone. Una strofa diceva pressapoco così:
Perche tu ci hai voluto bene e ci hai insegnato che NOI NON SIAMO UN VOTO!"
Anche quel giorno grande commozione. Mi sentivo una BRAVA insegnante, una che era riuscita a trasmettere ai propri ragazzi qualcosa di più importante delle solite nozioni.
Non mi riesce sempre!
Ecco... i miei ragazzi non erano.. non sono un voto.
Noi non siamo IL NUMERO che ci fa vedere la bilancia. NO! NON LO SIAMO!
Lo dico soprattutto a me stessa.
BUONANOTTE e scusate lo sproloquio.
[Modificato da marblu1 04/05/2006 23.58]