oli essenziali
Io guru non sono, ma provo a risponderti.
Scusa se non l’ho fatto subito, ma il discorso è piuttosto funghetto, me lo sono prima…preparato in word perché non avevo il tempo di scriverlo tutto in una volta.
Ho cercato di essere breve, ma come ormai ben sapete la sintesi non è tra le mie capacità
Secondo la definizione ufficiale, gli oli essenziali sono (copio incollo da wikipedia)un prodotto ottenuto a partire dalla distillazione in corrente di vapore (che si distingue poi in distillazione nella quale il materiale è immerso in acqua e distillazione nella quale il materiale è sospeso sopra alla fonte di vapore), la spremitura a freddo (delle bucce o epicarpo dei frutti del genere Citrus), e per alcune autorità anche la distillazione a secco o distruttiva (usata ad esempio per ottenere l’olio di cade a partire da Juniperus oxycedrus).
Il problema è che l’estrazione può essere sia tradizionale che industriale; la seconda origina un olio essenziale non puro, che può andar bene per l’industria dei profumi, ma non altrettanto bene per l’aromaterapia, che necessita di oli essenziali puri.
Per questo si trovano gli oli essenziali anche sulle bancarelle per strada a prezzi stracciati, mentre nelle buone erboristerie costano un botto.
Dico solo che gli oli essenziali di minor qualità possono contenere anche metalli pesanti.
Chiaro, no?
Un indizio se il negozio cui vi rivolgete tratta oli di qualità è proprio il prezzo, non solo più elevato, ma anche diversificato a seconda dell’olio.
Il più caro, per quanto ne so io, è quello di rosa(non legno), che costa davvero tanto.
Un altro indizio è il nome, se riporta o no il nome in latino:da uno stesso tipo di pianta si possono ricavare oli di diverso tipo – e quindi diverso nome – a secondo di quale parte della pianta si utilizza.
Quelle bottigliette a prezzo fisso con solo il nome in italiano o inglese, le piante non le hanno viste nemmeno in fotografia.
Gli oli essenziali sono sostanze aromatiche di consistenza oleosa che si formano da un…”connubio” tra l’energia del sole e le cellule secretive di alcune piante; sono generalmente più leggeri dell’acqua ( ad eccezione di queli di cannella, senape e garofano).
Quasi tutte le piante hanno gli oli essenziali, ma a volte in quantità talmente bassa che non conviene estrarli(troppo caro). La loro percentuale rispetto alla pianta varia dallo 0.01% al 2%, quindi fatevi un’idea.
Le essenze contenute nelle piante sono la fonte degli oli essenziali come prodotto, ma non sono completamente sovrapponibili ad essi dal punto di vista chimico (alcune parti delle essenze delle piante si perdono durante l’estrazione)
Sono altamente volatili
La pianta trattiene l’olio in particolari cavità ghiandolari, e ne fa uso ad esempio per attirare gli insetti.
Gli oli essenziali sono presenti nelle varie parti della pianta, e di solito hanno diversa funzione a seconda di dove sono, ad esempio:
- nei fiori, ci sono oli con effetto sedativo e calmante
- nelle cortecce e nelle resine ?effetto “riscaldante”
- nelle foglie ? effetto rinfrescante
- nelle radici ? effetto stabilizzante
- nei frutti ci sono oli che sanno apportare buonumore e apertura
Dato che gli oli essenziali sono altamente volatili, vengono captati dai nostri recettori olfattivi e “sparati” direttamente al cervello, al sistema libico, di modo che hanno effetto anche se la nostra parte conscia non lo percepisce.
Le loro proprietà più importanti:
- antisettiche
- cicatrizzanti
- calmanti
- modificano l’umore
- migliorano la memoria e i ricordi
- hanno effetto sul sistema respiratorio e su quello digestivo
Si possono utilizzare tramite fumigazione, inalazione, massaggio, bagno, profumo, cucina, cosmesi.
Sono suddivisi in 3 classi a seconda della volatilità:
- nota di testa ? effetto stimolante e rinfrescante; sono gli oli più volatili: arancio, bergamotto, limone, pompelmo, mandarino, eucalipto, menta….
- nota di cuore ?effetto riequilibrante sia a livello fisico che psichico; camomilla, lavanda, neroli, rosa, gelsomino, geranio, salvia sclarea…
- nota di base ?effetto rilassante e sedativo; sono i meno volatili, con un aroma forte e penetrante: cannella, sandalo, pino, vetiver, legno di rosa, ginepro…
A questa classificazione fu adattata la più antica classificazione spagirica, secondo la quale gli oli essenziali ricavati dai frutti corrispondono al mondo spirituale(nota di testa), il fiore al mondo delle emozioni(note di cuore), le radici al corporeo(nata di base)
Poi di suddivisioni ce ne sono molte alte: maschile-femminile, aria-acqua-fuoco-terra, e via dicendo…
I vari oli essenziali sono inoltre suddivisi in “famiglie”, cioè in base alle caratteristiche comuni.
Ad esempio.
Prendiamo la famiglia del girasole.
Tutti gli oli essenziali ricavati dalle piante di questa famiglia sono lenitivi, sedativi, antinfiammatori.
Poi ognuno degli oli essenziali ha altre particolarità sue proprie.
Perché non perdano le loro caratteristiche, gli oli essenziali devono essere conservati in contenitori di vetro scuro lontano da fonti di calore e luce, al riparo dall’umidità.
Non devono entrare in contatto con gli occhi, e solo in rare eccezioni si usano puri( vanno diluiti)
Si possono usare per via interna SOLO SE ADATTI ALL’USO ALIMENTARE.
Per uso esterno si usano diluiti in emulsione saponosa(so che esiste, ma non so in cosa consiste) o alcolica, in linimenti o in bagni.
Per via interna in perle o in gocce(da far preparare all’erborista, MAI da soli) diluite in soluzioni alcoliche, un po’ come i fiori di bach.
In realtà, dato che i fiori di bach vanno molto di moda, sono in pochi a saper preparare soluzioni con gli oli essenziali