Mi riferisco a quella del governo.
Non sto a parlare del contenuto della manovra, c'è poco da dire
Volevo condividere le impressioni su 2 cose che mi hanno particolarmente colpito.
1. I ministri hanno
spiegato la manovra in modo chiaro.
Hanno parlato del lavoro che hanno fatto come se sapessero di cosa si trattava.
Niente discorsi fumosi che non dicevano niente.
Niente urla.
Niente insulti.
Niente battutine sessiste.
Hanno addirittura risposto alle domande
seriamente
2. i giornalisti hanno fatto una ben misera figura.
Le domande erano superficiali e poste come se non avessero minimamente seguito il discorso.
Cioè: hanno chiesto cose a cui era già stato risposto 1,02 secondi prima.
come se fossero entrati solo nel momento di fare la domanda.
Addirittura qualcuno ha letto l'appunto di domanda così com'era, senza nemmeno dargli l'intonazione interrogativa.
Le sole domande un pò serie erano quelle fatte dai corrispondenti di testate straniere.
Insomma, i giornalisti italiani non sanno fare il loro lavoro.
Sono impreparati, disattenti e non sanno fare domande.
Poi magari il giorno dopo scrivono una bella critica sul loro blog.
Ma non la presentano direttamente all'interlocutore quando possono avere un confronto.
Allora, così, la critica non è più costruttiva, solo dissacratoria e di maniera, no?
Anche se fondata, a che serve se la estrapoli dal confronto?
se non dai alla controparte la possibilità di rispondere, di esporre le proprie motivazioni?
E se la stampa non è in grado di fare ciò, dov'è la libertà di pensiero e la democrazia?
"Ho provato tutti i tipi di pillole e cerotti, ma ho trovato una sola cosa che davvero elimina l'appetito:la pizza!"(cit.)