Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

La caccavellite colpisce ancora...

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2012 13:26
26/06/2012 07:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 550
Registrato il: 09/01/2012
Sesso: Femminile
polla
Re:
garganna, 26/06/2012 07.00:

Dall' AAA - Accademia Affamati Affannati [SM=g27828]

Caccavella: dal latino caccabus, greco kàkkabos, pentola.

Il termine è passato al napoletano dove nelle caccavelle di terracotta invetriata hanno pippiolato a lungo i ragù; di lì, mutando alquanto senso, è arrivata a significare oggetto, marchingegno che sembrerebbe dover lottare per la sua sopravvivenza, per mantenere un sentimento utilità, sempre sul limite dell'essere buttato dalla finestra. Caccavella può essere un attrezzo dalla dubbia utilità quale un improbabile stampo per fare ravioli a forma di dentiera di cavallo (lo mostrerò a breve), oppure uno che fu utile, ma che grazie al suo dissesto sta scivolando verso l'inutilità, come potrebbe essere un'automobile centenaria.

Nella caccavella la constatazione dell'inutilità confligge, a volte aspramente, a volte con un sentimento di rassegnazione se non di compiacimento, con il forte legame che il possessore dell'oggetto-caccavella ha per quest'ultimo. Tale legame affettivo potrebbe nascere dalla necessità - non ci si può permettere niente di meglio che quella caccavella - ma a scavar meglio sovente si scopre la gratuità di quell'amore, del cedere alla seduzione che la caccavella suscita non in quanto necessaria, ma in quanto scelta e posseduta.

Alcuni hanno una propensione accentuata al possesso della caccavella, diventandone accumulatori. Costoro si distinguono in due famiglie affettive: quelli che le accumulano acquistandole, e quelli che le ammucchiamo non buttando via mai nulla. E' ovviamente possibile una combinazione delle due attitudini.

Le due normali psicopatologie si spiegano attraverso l'identificazione proiettiva: l'oggetto non è altro da sè, ma parte intrinseca di sè. I primi riconoscono nell'oggetto da acquistare parti di sè disperse nel mondo e le recuperano con l'acquisto, i secondi sentono che buttando la caccavella si separerebbero da parti di sè scisse e al momento infilate in cassetti o armadi. E' per ciò del tutto insensato invitare sia gli uni che gli altri a separarsi da tali oggetti, come pure attendersi che li utilizzino, in quanto la funzione degli stessi è già perseguita attraverso il puro possesso.

La configurazione emozionale della caccavella come inutile eppure essenziale viene spiegata da come essa funzioni, ottimamente, da parti scisse dei soggetti in esame.

Nota al margine: caccavella è anche una sorta di tamburo, chiamato anche putipù e con altri regionali nomi.




[SM=x974225] ah, ricordavo di averla vista in un film con Totò.....a pensarci bene è uno strumento internazionale perchè anche in senegal l'ho visto.....bah, tutto il mondo è paese......ad ogni modo il coccio
è proprio bello, immagino già...pollo e pesce al sale...brasati succulenti...uhmmmmmmm ! [SM=x974182]






nessuno è obbligato a comprendere un altro essere, per amarlo :l'amore è un atto di fede...può durare una vita o un attimo.....
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com